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lunedì 10 giugno 2013

Antonio Formicola, fioraio suicida nel Comune di Ercolano

Di mestiere faceva il fioraio e proprio per quella sua attività a conduzione familiare aveva richiesto un'autorizzazione al comune di Ercolano che non gli è stata concessa: Antonio Formicola, 60 anni, questa mattina ha fatto irruzione nell'ufficio del sindaco e si è dato fuoco, per poi lanciarsi dalla finestra. L'uomo, che avrebbe precedenti penali, è morto poco dopo in ospedale.
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Antonio Formicola, suicidio nel Comune di Ercolano: le foto

Un altro dramma del lavoro che ricorda il duplice omicidio di Perugia per mano di un imprenditore che non aveva ottenuto un nulla osta burocratico. Stavolta il commerciante ha usato violenza su se stesso: è entrato nelle stanze del comune armato di coltello chiedendo a tutti gli impiegati di uscire, si è recato nell'ufficio del sindaco (in quel momento assente) per protestare per non aver ottenuto la concessione di un suolo davanti al suo negozio, uno spazio che sarebbe servito come parcheggio per i clienti.

Da lì l'escalation: Formicola si è cosparso di benzina e si è legato a una corda, è uscito sul balcone per mettersi a cavalcioni sulla ringhiera e si è dato fuoco con un accendino trasformandosi rapidamente in un rogo umano. A quel punto la corda alla quale era legato si è spezzata, lasciandolo cadere dal primo piano. Subito trasferito nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli, Antonio Formicola è deceduto poco dopo per le gravi ustioni e le fratture: l'uomo era vedovo e con due figli grandi.

Nella sequenza drammatica anche una persona sarebbe rimasta ferita, colpita alla testa da un estintore lanciato da una finestra per spegnere le fiamme: secondo il quotidiano Repubblica, sarebbe un uomo di nome Rocco (non è ancora noto il cognome), 36 anni, che ha riportato un trauma cranico e un taglio profondo al capo tale da richiedere trenta punti di sutura. Il tutto mentre davanti al palazzo comunale si raccoglieva qualche centinaio di persone che protestavano contro il sindaco e l'amministrazione comunale al grido di "assassino". Le forze dell'ordine sono intervenute per impedire ai manifestanti di entrare nel palazzo.